CASTELRAIMONDO | PIORACO | FIUMINATA | SEFRO | MATELICA | CAMERINO | |
CASTELRAIMONDO |
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La nostra agenzia è ubicata al centro di Castelraimondo, una cittadina di 4700 abitanti nell’entroterra delle Marche. Si trova più precisamente nella valle del fiume Potenza, immersa in dolci colline. E’ una cittadina moderna, anche se vanta una bella storia che risale ai tempi delle lotte tra Guelfi e Ghibellini.
Il nome Castelraimondo deriva da Raimondo di Attone che nel 1311 permise al comune i Camerino (di parte Guelfa) di costruire una fortezza nell’area della moderna Castelraimondo. Oggi rimangono pochi resti del passato a causa delle numerossime guerre tra i comuni limitrofi per la contesa del territorio. E’ sopravvissuta incolume soltanto la torre principale del castello originario: il Cassero, che con i suoi 38,80 metri è il simbolo del Comune di Castelraimondo e San Biagio ne è il patrono.
Personaggi illustri del Comune di Castelraimondo sono Nazzareno Strampelli (1866-1942) nato nella frazione di Crispiero, agronomo genetista di fama mondiale, senatore del Regno e il Maestro Ugo Bottacchiari (1879-1944), onore dell’arte musicale dalla fresca ispirazione umana e mistica che ha saputo dare alle sue numerose opere “bellezza semplice e cruda” come gli scriveva Mascagni, suo maestro di Pesaro.
Da segnalare l’infiorata del Corpus Domini, evento di levatura nazionale, che si svolge ogni anno nel giorno Corpus Domini, lungo l’imponente Corso Italia.
Di rilievo è anche il Museo Maria Sofia Giustiniani Bandini presso il Castello di Lanciano, una stupefacente “dimora-museo”, unica nel suo genere per le decorazioni, gli arredi, la ricca collezione di quadri. Il castello di Lanciano, di proprietà della Fondazione Ma.So.Gi.Ba di Camerino, è circondato da un ampio parco, ricco di vegetazione e attraverso il fiume Potenza; il parco è aperto l pubblico per trascorrere piacevoli momenti all’aria aperta.
PIORACO |
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Pioraco è meglio conosciuto come il Paese della Carta, per le famosissime Cartiere Miliani. Oggi conta circa 1200 abitanti, è un paese molto caratteristico per le alte e sporgenti rocce che incorniciano tutto il panorama. Inoltre lungo tutto il paese scorre il fiume Potenza, ricco d'acqua.
Molte sono le attività ludico ricreative e tante sono le possibili escursioni da fare a piedi o in bici. Una delle più famose è quella dei "Vurgaggi".
E’ un percorso che permette di visitare la bella quanto inaccessibile “Gola di Pioraco” percorrendo un sentiero realizzato in parte con passerelle in legno per permettere l’attraversamento del fiume. Percorrendolo si può ammirare la gola scavata dalle acque del fiume Potenza che forma suggestive cascatelle e profonde gole e anfratti; nella parte terminale della gola emerge un fiume sotterraneo formante un laghetto che per la profondità delle acque e per la loro purezza è stato chiamato da sempre dalla popolazione locale “Laghetto azzurro”. Nel punto intermedio del percorso si può risalire verso il centro storico del paese di Pioraco. Da Largo Leopardi si può imboccare il percorso pedonale che sale verso il punto panoramico denominato la croce e da qui tramite un sentiero, che si snoda tra le pendici del Monte Gemmo e attraverso una fitta pineta si giunge in località Fonticelle superando il notevole dislivello esistente tra il piano dell’antico lago e la parte terminale della Gola di Pioraco.
Sentiero n° 229
Difficoltà E
Tempo di percorrenza a piedi: ore 1.
Periodo stagionale consigliato: Tutto l’anno.
ACCESSO (punto ove si lascia l’auto): Presso le Cartiere Milani o nel centro storico di Pioraco.
FIUMINATA |
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Il Comune di Fiuminata è un piccolo borgo storico che conserva tracce di insediamenti preistorici. Fiuminata è nota per il ventosissimo Monte Gemmo, dove appassionati di deltaplano ogni tanto si ritrovano per volare sopra le bellissime campagne circostanti.
Ancor più famosa del Monte Gemmo è la bontà della Crescia Fogliata. Infatti annualmente nel mese di Agosto si svolge la sagra della Crescia Fogliata che richiama moltissima gente dei paesi limitrofi e qui di seguito vi riportiamo la ricetta.
CRESCIA FOGLIATA di FIUMINATA
Ingredienti:
Farina di grano, olio, uova, uva passita, noci e nocciole macinate, mele, cannella, limone grattugiato, vaniglia, zucchero, anice, rum e alchermes (mescolati).
Preparazione: Impastare l’uovo con la quantità di farina di grano necessaria, aggiungere l’olio, un bicchiere d’acqua, un pizzico di sale e zucchero. Fare in modo che la massa così ottenuta rimanga morbida; tagliarla in due pani, ungerli leggeremnte all’esterno con olio e metterli a riposare in panno soffice per almeno due ore. Stendere la pasta con il mattarello, poi con le mani fino a rendere la sfoglia completamente trasparente. Condire il foglio così ottenuto, spennellato con olio per renderlo più elastico, con le noci e nocciole macinate (in precedenza condite con zucchero ed essenze), con l’uva passita e le mele tagliate molto sottili; spruzzare il tutto con il misto di rum-alchermes. Arrotolare e deporre nella teglia opportunatamente unta con olio, spennellando, sempre con olio, la superficie del dolce. Tenere in forno fino a che la perfetta doratura e soprattutto l’esperienza non la rendono pronta per la degustazione.
E' possibile effettuare bellissime escursioni presso La "Fonte del Piscio", luogo di pace e tranquillità. E' un percorso semplice: si parte dall’area di sosta di Castello e proseguendo per valle dell’Espiante si sale fino a fonte Lavacelli e poi si raggiunge fonte delle Cocce dove c’è un punto di sosta attrezzato. Da qui si prosegue in un lungo tratto pianeggiante fino a fonte del Piscio dove c’è un punto si sosta attrezzato ed un piccolo rifugio. Il ritorno può essere effettuato sullo stesso percorso oppure seguendo il sentiero n°218/a che parte a valle dell’area di sosta di fonte del Piscio e scende verso fonte Martimorro e da qui seguendo il sentiero che parte in prossimità della fontana, si raggiunge l’area di Castello.
SEFRO |
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Sefro è un piccolo paesino ai confini tra Marche e Umbria. Di questo doce paese saltano agli occhi il blu del cielo, il verde acceso delle montagne e la trasparenza delle acque del fiume Scarzito dove guizzano felici numerosissime trote sempre in attesa di qualche passante che lancia qualcosa da mangiare.
Sefro è un luogo strategico per chi ama fare escursioni a piedi, o per chi vuole concedersi un po' di calma e relax, lontano dal tram tram e dallo smog cittadino.
A 9 km da Sefro percorrendo la strada provinciale c'è il vasto Altopiano di Montelago.
Famosa è la sagra della trota...
TROTA di Sefro AL CARTOCCIO
Ingredienti: Trote, sale, pepe, salvia fresca, burro, prosciutto, funghi, olive, vino bianco, succo di limone.
Preparazione: Pulire delle trote da 300_400 gr, condirle con sale e pepe ed una foglia fresca.
All’interno aggiungere inoltre una noce di burro per ognuna e una fettina di prosciutto. Adagiare le trote su un foglio di alluminio per uso domestico o su carta oleata e cospargerle di funghi e olive verdi, con vino bianco e succo di limone. Chiudere il cartoccio cercando di piegare bene i bordi in modo da evitare l’uscita dei liquidi. Porre il cartoccio in una pesciera aggiungendo qualche cucchiaio d’olio per evitare che si attacchi e passarlo nel forno caldo per trenta minuti.
MATELICA |
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Il territorio della bellissima cittadina di Matelica è famosissimo per l'unicità del vino e dell'oliva che nasce in queste terre.
Il Verdicchio di Matelica
La zona di produzione del Vedicchio d.o.c. di Matelica si estende nella vallata compresa tra il monte S.Vicino ad est, la catena del monte Catria ad ovest ed i monti Sibillini a sud circondati dal letto del fiume Esino. Questa valle è l'unica nelle Marche ad essere posta in modo trasversale e grazie ad una particolare orografia, genera una serie di favorevoli microclimi, vantaggiosissimi per la viticoltura. I terreni non sono particolarmente fertili ma sono irrigati da una regolare distribuzione delle piogge nell'arco dell'anno, ottima è l'esposizione dei vigneti al clima assai mite, la ventilazione è costante, la luminosità e il calore contribuiscono a creare un ambiente ottimale per il ciclo vegetativo della vite. Il frutto assimila, così, al massimo componenti organiche di pregio. Il Vedicchio di Matelica DOC deve essere ottenuto dalle uve del vitigno verdicchio, possono concorrere alla produzione anche uve provenienti dai vitigni del Trebbiano toscano e Malvasia toscana in misura non superiore al 15 % del totale. Il grappolo autoctono è conico e cilindrico, spargolo o semispargolo, con acini medi dalla buccia sottile, color verde giallastro e si differenzia da quello iesino che viceversa è serrato. La tecnica culturale più diffusa è quella a spalliera con sistema di allevamento a " Gujot" o "doppio capovolto". Il Verdicchio di Matelica all'olfatto è fragrante, fine, fresco e fruttato; si riconoscono sentori di mela, di biancospino e di ginestra. Al gusto è secco, fresco con retrogusto persistente di mandorla amara. Visivamente è limpido con colore giallo paglierino e riflessi verdognoli, la gradazione alcolica complessiva minima è di 11,5 gradi, l'acidità totale può oscillare dal 5 al 7 per mille. Questo vino si presta a tutte le necessità del pasto , molto apprezzato sia come spumante che come aperitivo, si abbina ad antipasti magri o di pesce, primi piatti e risotti e secondi piatti a base di pesce. Si può degustare con formaggi pecorini stagionati e dolci a pasta.
CI SONO TRE PERCORSI: LE STRADE DEL VERDICCHIO.
Sono tre distinti itinerari che consentono la visita ad aziende agrituristiche o produttrici del vino tipico della zona: il Verdicchio di Matelica d.o.c. Lungo tutti gli itinereari è possibile vedere i numerosi e vasti vigneti ed il comune di Matelica ha approntao anche dei punti di osservazione nelle località più panoramiche. Ogni cantina è dotata di punto vendita ed in alcune di esse è possibile acquistare, oltre al pregiato vino, anche prodotti tipici locali. Tutti gli itinerari partono dalla centrale Piazza E. Mattei di Matelica dove nella sede Pro Loco possono essere richieste informazioni, deplinats, ecc.
CAMERINO |
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AI centro della zona montuosa della provincia di Macerata, la città di Camerino è situata in una suggestiva posizione panoramica su un colle e domina la conca camerte fiancheggiata a sud dal massiccio dei Sibillini e a nord dal Monte San Vicino. Il territorio propone un paesaggio collinare con profili dolci, ondulati: un susseguirsi di poggetti, valli, alture che culminano con torri e rocche. Gli itinerari verdi riservano ovunque la sorpresa di tesori architettonici e artistici: chiesine affrescate, pievi, ville storiche. E’ un territorio caratterizzato dall’alternanza di campi coltivati, piccoli boschi e querce secolari. I dintorni sono disseminati di laghi artificiali, ambiente ideale per gli sport nautici mentre le montagne offrono la possibilità di praticare sport invernali ed escursioni estive (a pochi chilometri da Camerino si trova il Parco Nazionale dei Monti Sibillini).
Camerino è una città storica, le sue radici risalgono al periodo neolitico, nel 1200 divenne comune ghibellino, ma conobbe il periodo più intenso e più ricco sotto la Signoria Da Varano nel 1500. Di quest'epoca molte sono le opere storiche, come per esempio, la più famosa, è proprio la Rocca Varano, quindi il Palazzo Ducale, che si affaccia sulla piazza e che è stato la dimora della Signoria Da Varano e che oggi è la sede dell'Università di Camerino.
Camerino è da molti conosciuta in Italia per la sua università, per i suoi studi in materia di giurisprenda, che risalgono addittirittura al 1300 e per i suoi studi scientifici- matematici.
Molte sono le feste per rievocare la storia e la tradizione di questa bella città storica, un esempio è la Rievocazione storica della Corsa alla spada e Palio.
I festeggiamenti, in onore del patrono San Venanzio (18 maggio) durano quindià giorni. La città inizia un viaggio a ritroso nel tempo, fino al periodo d’oro della Signoria da Varano.
La festa religiosa segna anche il “risveglio” della corte con le sue “dame, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese”.
È un susseguirsi di riti, cerimonie, dall’offerta dei ceri all’accensione del grande falò propiziatorio, dalla corsa alla spada al palio degli arcieri, dagli spettacoli di musica antica all’apertura delle taverne negli angoli più suggestivi del centro storico.
Le gare sono strettamente legate all’antica divisione della città e del territorio in terzierf. di Mezzo (i cui colori sono il verde e nero, con l’emblema del ceppo legato), Muralto (i cui colori sono l’azzurro e il bianco, con l’emblema delle spighe di grano) e Sossanta (i cui colori sono il rosso e bianco con l’emblema della colomba).
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