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PRODOTTI TIPICI DEL NOSTRO TERRITORIO |
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In questa pagina vogliamo mettere in primo piano la gastronomia e lo facciamo con le parole della Sig.ra Cesira, una simpatica nonnina delle nostre terre, che, con molta semplicità e astuzia racconta insieme alle sue emozioni i prodotti e i piatti tipici dei nostri paesi .
“Io mi chiamo Cesira. Sono nata qui sui colli maceratesi, e della mia infanzia ho tanti ricordi. Scorro le poche fotografie di quell’epoca e ritrovo gli sguardi fieri e le mani grandi e nodose dei miei nonni. E’ proprio vero che negli anni ’30 qui eravamo tutti contadini. E se devo dire la verità negli anni ’60 poco o nulla era ancora cambiato. Le feste per la raccolta del grano, i giorni convulsi della vendemmia, il profumo del mosto, e poi di nuovo l’inverno, che portava con sé la pista del maiale e una messe di salumi freschi appesi alle travi della casa. E’ vero sono vecchia e alle volte do’ tante cose per scontate. Avete ragione voi: San Severino, Camerino e Treia si distinguevano anche allora per una curiosa e delicatissima combinazione di squisite tradizioni culturali e buone maniere di campagna. Ma io ero troppo piccola per rendermene conto . Ricordo altre cose, e so che mi perdonerete. Le domeniche in cui il babbo mi portava a pescare le trote lungo il torrente Scarsito, in quel di Sefro: portavamo sempre una bella scorta di ciambelline fatte con quel liquore d’anice che si è sempre preparato dalle parti di Muccia.Le scampagnate, con il gruppo delle ragazze dell’oratorio, nei boschi che stanno fra Castelraimondo,Gagliole e Pioraco, per raccogliere le castagne. In tempo di guerra i marroni portavano un po’ d’allegria in tavola.
Negli anni ’50 ero già mamma, ma davanti alla Crescia Fojata di Fiuminata tornavo regolarmente bambina. Me la disputavo con mia figlia, che per fortuna ha avuto sempre un appetito robusto. Il giorno della Colazione di Pasqua la piccola mi ha sempre dato una grande soddisfazione.
Conoscete questa tradizione? Per noi il giorno della Resurrezione comincia con un pasto pantagruelico: pizza pasquale con o senza canditi, pecorino con il peperoncino di Pieve Torina, ciauscolo e mazza fegato di Monte Cavallo fino ad un bel piatto di coratella di agnello, uova fresche decorate e a pranzo un buon Verdicchio di Matelica.
CROSTINI CON CORATELLA D’AGNELLO NOSTRANO
INGREDIENTI: Pane raffermo, coratella d’agnello, grasso per friggere, burro, cipolla, uova.
Preparazione: Togliere la crosta al pane, quindi tagliare grosse fette, indorarle nell’uovo e friggere. A parte far cuocere lentamente la coratella d’agnello nel burro e cipolla, aggiungendo ogni tanto un po’ di brodo, in modo da farla diventare tenerissima. Spalmare la coratella sopra ai crostini.
VINCISGRASSI
Per il sugo: Stomaci di Pollo, Magro di Vitello , nervetti di vitello, ossa di midollo, vino bianco secco, lardo di maiale battuto, burro, sale, cipolla, gambo di sedano, carota, pomodori pelati, conserva, latte, animella di vitello.
Per la pasta: uova, semolino, burro fuso, vino cotto o in alternativa marsala secca, farina 0.
Per la besciamella: burro, latte intero, farina, noce moscata, sale.
Per il condimento: formaggio grattugiato, burro.